Quando una biopsia prostatica è negativa si è sicuri che non si ha il cancro alla prostata?
Assolutamente no, dipende dal numero dei prelievi eseguiti e non
sempre alla prima biopsia solitamente eseguita con tecnica random si
arriva ad una diagnosi certa; occorre quindi procedere alla biopsia
successiva con una focalizzazione di prelievi su un’area ben definita
qualora presente alle indagini strumentali eseguite.
Cos’è il PSA?
L’esame del PSA consiste nel dosaggio con un prelievo di sangue di una
specifica proteina secreta dalla prostata. E’ importante sapere che
l’aumento del livello del PSA non è sinonimo di neoplasia maligna ma il
valore deve essere mantenuto controllato.
l’aumento del PSA è sempre dovuto al tumore della prostata?
Secondo gli studi internazionali più recenti è considerato valore
soglia un PSA inferiore a 2.5 ng/ml. E’ importante ricordare che
qualora venga riscontrato un valore superiore a quello indicato non
occorre allarmarsi poiché esso va associato a determinati parametri
clinici e ogni tipo di valutazione in merito deve essere fatta dallo
specialista.
Esiste una predisposizione ereditaria nel tumore alla prostata? Si, se in famiglia (padre, nonno paterno, zio, fratelli) sono stati evidenziati e diagnosticati casi di neoplasia prostatica, solitamente è consigliabile anticipare la valutazione del PSA.
Che disturbi dà Il tumore alla prostata ?
Non dà alcun sintomo, raramente si può manifestare con i disturbi urinari tipici dell’ingrossamento benigno della porzione centrale che avviene con l’aumentare dell’età, e cioè disuria, pollachiuria e a voltepresenza di sangue nel liquido seminale (emospermia).
Come si fa diagnosi di cancro alla prostata?
Sono tre i paramentri che vengono valutati: - esplorazione rettale - PSA - ecografia prostatica transrettale L’indicazione alla biopsia della prostata può essere data anche solo quando il sospetto di neoplasia è legato ad un’alterazione di solo uno dei tre parametri valutati.
Cos’è l’ecografia prostatica transrettale?
Si tratta di un ecografia che viene effettuata con una metodica che consente di visualizzare la prostata attraverso l’introduzione, per pochi secondi, di una mini-sonda ecografica nel retto.
Cosa significa esame istologico?
L’esame istologico consiste nell’analisi al microscopio del tessuto dell’organo interessato e permette di confermare il sospetto diagnostico per la presenza o meno di affezioni maligne.
Perché è importante il referto dell’esame istologico dell’organo asportato durante l’intervento chirurgico?
E’ fondamentale dopo l’intervento chirurgico inviare la porzione o l’intero organo asportato per la refertazione anatomo-patologica in quanto quest’ultima ci permette di capire se l’estensione della malattia è all’interno dei margini chirurgici o all’esterno e quindi impostare la successiva strategia terapeutica.
La biopsia della prostata viene fatta in anestesia generale ed è dolorosa?
E’ ben tollerata da paziente ma se il numero dei prelievi è superiore a 6 viene praticata un’adeguata anestesia locale e talora anche una breve sedazione.
Dopo l’intervento alla prostata per una ipertrofia benigna si perde sempre l’eiaculazione?
Si, dal momento che il collo vescicale rimane ben aperto dopo l’intervento.
Quali sono gli interventi chirurgici per la prostata?
Gli interventi chirurgici che vengono eseguiti sulla prostata sono o per ridurre i disturbi urinari causati dall’ingrossamento benigno (resezione endoscopica transuretrale e prostatectomia semplice) e quelli necessari per asportare la neoplasia prostatica (prostatectomia radicale “a cielo aperto” o laparoscopica senza grandi incisioni cutanee sull’ addome).
Quali possono essere i maggiori effetti collaterali dell’intervento di prostatectomia radicale?
In seguito dell’intervento chirurgico effettuato per rimuovere la prostata affetta da tumore, si verifichino impotenza e incontinenza urinaria rispettivamente nel 80 –90 % dei casi e nel 20 – 30 % dei casi.
Esistono altri trattamenti per la neoplasia prostatica?
Si. Esistono uffcialmente altri tipi di trattamento oltre a quello chirurgico e cioè la terapia medica ( ormonoterapia o chemioterapia ), la radioterapia ( trattamento radioterapico esterno e brachiterapia ) o altri come la crioterapia o il trattamento ad ultrasuoni.
E’ frequente l’Induratio penis Plastica?
E’ una patologia che può colpire l’uomo in qualunque età, solitamente dopo i 35 anni, si associa a deficit erettile e talora incurvamento ed accorciamento del pene in erezione; ne sono più colpiti gli uomini che seguono una terapia antipertensiva, che hanno sofferto o soffrono di patologie autoimmuni o pazienti affetti da diabete.
L’attività sessuale può peggiorare i disturbi dell’apparato urinario?
No. Normalmente una regolare attività sessuale aiuta a migliorare i disturbi urinari; gli eccessi di una attività sessuale intensa possono infiammare la ghiandola prostatica.
Il varicocele richiede un intervento chirurgico?
Non sempre, dipende dal suo grado, se associato ad un quadro di possibile compromissione della fertilità maschile, se arreca dolore al paziente.
La “pillola” per l’erezione ( es. Viagra, Levitra, Cialis, Vivanza, ecc) fa male al cuore?
No, si tratta di farmaci che condizionano la vasodilatazione del circolo sanguigno generale e di quello coronario; facilitano il flusso di sangue al cuore, ma la loro somministrazione va effettuata con massima cautela in pazienti con patologie cardiache o coronariche ben documentate che stanno effettuando già terapie specifiche.